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La scienza ci dice che un eccesso di proteine nella nostra dieta riduce la produzione di un neurotrasmettitore inibitorio: GABA.

Cosa succede se si riduce GABA?

Avete presente l’effetto della neuro tossina tetanica (detta anche tetanospasmina)?

Tale tossina agisce a livello del Sistema Nervoso Centrale e inibisce la liberazione dei neurotrasmettitori di tipo inibitorio, in particolare, inibisce la liberazione del GABA. Questo porta ad una stimolazione continua da parte dei neurotrasmettitori eccitatori e ad una contrazione muscolare continua, causando la paralisi spastica tipica del tetano.

Tetano: arco della schiena contratta

Ora, con un eccesso di proteine, non si arriva ad una paralisi spastica, ma riducendo la produzione di GABA, si rischia di essere più contratti.

Perché si riduce GABA?

Le proteine nella nostra dieta vengono scomposte, dal nostro corpo, nei mattoncini che le costituiscono: gli amminoacidi.

Questi amminoacidi poi verranno utilizzati, dal nostro organismo per produrre nuovi amminoacidi e quindi costruire nuove proteine (funzionali alle necessità del nostro organismo), tra cui ad esempio gli enzimi stessi che permettono di realizzare il nostro metabolismo.

Nella maggior parte dei casi, attraverso la reazione di transaminazione, il gruppo amminico (componente degli amminoacidi) viene trasferito sullo scheletro carbonioso per formare il glutammato. Si tratta di una reazione che richiede il coenzima piridossal fosfato (vitamina B6).

Uno dei processi a cui sono sottoposti gli amminoacidi è la deaminazione ossidativa, una reazione chimica che avviene nei mitocondri ed è catalizzata dalla glutammato deidrogenasi: viene rimosso il gruppo amminico dal glutammato. Questa rimozione, quindi porta alla formazione di ione ammonio (ammoniaca)

Lo ione ammonio, in parte può essere utilizzato nella reazione di amminazione riduttiva (ovvero per formare nuovi amminoacidi). Se in eccesso (quindi se ci sono troppe proteine nella nostra dieta), dovrà essere eliminato, in quanto tossico per la cellula.

In particolare, l’ammoniaca è dannosa per il cervello. E’ in grado di attraversare facilmente la barriera ematoencefalica, quindi ogni condizione che fa aumentare il livello dell’ammoniaca nel torrente ematico esporrà anche il cervello a elevate concentrazioni di ammoniaca. Il cervello in via di sviluppo è maggiormente suscettibile agli effetti deleteri dello ione ammonio.

Il danno che deriva dalla tossicità dello ione ammonio comprende la perdita di neuroni, la formazione non corretta delle sinapsi e un difetto generalizzato del metabolismo energetico cellulare.

Lo ione ammonio, essere eliminato viene trasportato al fegato per essere convertito in urea, utilizzando l’amminoacido glutammato.

Questo trasporto al fegato avviene:

  • dai tessuti sotto forma di glutammina. L’ammoniaca in eccesso nei tessuti viene aggiunta al glutammato per formare glutammina, un processo catalizzato dalla glutammina sintetasi.
  • dai muscoli sotto formo di alanina, che svolge un ruolo speciale nel trasporto dei gruppi amminici al fegato in forma non tossica, attraverso il ciclo glucosio-alanina. L’amminoacido è sempre il glutammato che trasferisce il suo gruppo amminico al piruvato (prodotto dalla glicolisi che avviene nel muscolo), per azione dell’alanina amminotrasferasi.

Quindi, l’eliminazione dello ione ammonio in eccesso (che comunque, coe abbiamo visto, è tossico) può determinare una carenza di glutammato e, di conseguenza, di acido γ- amminobutirrico (GABA), con effetti deleteri sul cervello.

Non dimentichiamo, oltretutto, che un eccesso di proteine può determinare obesità e surplus di lavoro per il fegato, ma anche per i reni. Oltre ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e di cancro. Come riportato anche negli studi della Harvard Medical School .

L’attuale fabbisogno alimentare ufficiale per donne e uomini adulti (ci ricorda anche Walter Willet, oltre che i LARN) è di 0,80 g di proteine per chilogrammo di peso corporeo.
Per un uomo di peso 70 kg ciò corrisponde a 56 g/giorno di proteine.

Facciamo attenzione anche ad un eccesso di proteine nei bambini.

Un apporto eccessivo di proteine nei lattanti e nei bambini piccoli accresce il rischio di sovrappeso e di obesità in età adulta.

Riferimenti bibliografici

  • I principi di biochimica, Lehninger

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