Grani Antichi e Pasta Madre
Proprietà virtù ricette - Conoscere la salute per conservarla
Seguimi su telegram: https://t.me/cibodellasalute




Un post più osceno non l’ho mai visto…
Ma capita quando un preparatore atletico affronta argomenti in cui non è preparato.

Ne ho viste di menzogne sul cibo e sulla biologia, ma questa è veramente da far gelare il sangue.

Molto molto pericolosa la disinformazione che dilaga su questi social. Oltretutto facendo anche terrorismo ed approfittando della fragilità dei pazienti oncologici.

Zucchero di canna

Il signore non è d’accordo sul fatto che lo zucchero di canna non sia diverso dallo zucchero di barbabietola. Peccato che sia tra zucchero di barbabietola non vi siano differenze: entrambi sono prodotti raffinati.

Diverso è lo zucchero integrale (non raffinato). Ma contiene sempre una % molto alta di zuccheri liberi.

Nessuno studio scientifico ha mai provato che lo zucchero di canna apporti maggiori benefici rispetto allo zucchero bianco. Entrambi contengono esattamente la stessa molecola per cui sono equivalenti“.
In ogni caso, sono da limitare. Il suggerimento è di non superare la soglia di 25g al giorno di zuccheri liberi.

Xilitolo

Una review ha osservato che possono modificare il microbiota [1]. E sappiamo che la salute del microbiota è alla base della nostra salute.

D’accordo sui dolcificanti artificiali.

Cosa mangiano le cellule tumorali?

Le cellule cancerose (ovvero tumorali) si nutrono di glucosio, acidi grassi, amminoacidi.. e poliammine?

Praticamente con questa affermazione sta quasi incentivando la gente a praticare il digiuno a vita, con gravi danni per la salute. Visto che glucosio, acidi grassi, amminoacidi, sono elementi molto importanti nella nostra alimentazione.
Il glucosio deriva principalmente dalla scissione degli amidi (che troviamo ad esempio in cereali integrali e legumi).

Oltretutto, la questione non è cosa “mangia” la cellula. Ma analizzare come come la cellula tumorale utilizza i nutrienti e come un eccesso di alcuni nutrienti possano attivare determinati pathway metabolici.

Una cellula tumorale è una cellula che, a causa di mutazioni a carico del proprio DNA (una delle causa può essere lo stress ossidativo, compreso quello derivante dalla lettura di questi post), comincia a moltiplicarsi in modo incontrollato.
Per sostenere la sua attività, ha bisogno di basi azotate (per la sintesi del DNA), di aminoacidi (per la sintesi di proteine), di acidi grassi (per il doppio strato fosfolipidico della sua membrana cellulare).
Quindi, qui non si tratta di “MANGIARE”.

C’è da sottolineare che anche le cellule sane hanno bisogno di queste molecole per sostenere la loro attività.

Una cellula tumorale ha bisogno di ENERGIA (ATP) che può produrre a partire dal glucosio. E le cellule tumorali metabolizzano il glucosio in maniera diversa rispetto alle cellule normali.

Nelle cellule tumorali si verifica infatti una riprogrammazione del metabolismo glucidico, utilizzando solo la glicolisi, sia in assenza di ossigeno (ipossia) sia in presenza dello stesso (glicolisi aerobica). Questo è noto come effetto Warburg (Warburg 1956).
Ecco che, in tale condizione possono sfruttare solo il pathway della glicolisi, con una produzione di energia poco efficace (2 molecole di ATP contro le 38 laddove siamo in presenza di ossigeno). Questo le porta a nutrirsi di grandi quantità di glucosio per sopravvivere.

Cosa vuol dire? Il senso non è che se mangiamo 1 gr di zucchero, questo vada a nutrire le cellule tumorali.
Attenzione!!!

Vuol dire che se abbiamo livelli alti di glicemia, possiamo fornire il substrato alla produzione di energia per tali cellule. Ecco perché è opportuno mantenere bassa la nostra glicemia.

Il glucosio è la molecola preferenziale per la produzione di energia anche per le cellule SANE. In particolare per i neuroni, che si “nutrono” essenzialmente di glucosio. Ecco perché se siamo in ipoglicemia diventiamo nervosi e “non ci vediamo più dalla fame”. Ed in questa condizione a salvarci è proprio il pathway della GLUCONEOGENESI, ovvero la sintesi di glucosio a partire da composti non saccaridi (quali ad esempio, gli ammoacidi glucogenici).
Importante è mantenere la nostra glicemia stabile e che comunque che non superi 100 mg/dl (che di fatto è il limite, superato il quale c’è il rischio di sindrome metabolica).

Per quanto riguarda gli amminoacidi e gli acidi grassi, ricordiamo che ci sono amminoacidi ed acidi grassi ESSENZIALI, ovvero che noi non possiamo sintetizzare in modo autonomo e che dobbiamo assumere necessariamente dal nostro cibo. In particolare abbiamo gli acidi grassi della serie omega-3 (spesso carenti nella nostra alimentazione ) che hanno azione antinfiammatoria. Ricordiamo inoltre che lo stato di infiammazione cronica aumenta il rischio di patologie quali le malattie metaboliche, cardiovascolari, neurodegenerative.

Un eccesso di amminoacidi, comunque, in particolare quelli a catena ramificata, BCAA (si tratta di amminoacidi essenziali quali leucina, isoleucina e valina) attiva mTOR favorendo la proliferazione cellulare e la crescita di tumori.

Ma il pathway di mTOR viene attivato anche dall’insulina (a seguito del legame di tale ligando con il suo recettore IR). Ecco perché è bene non esagerare con il cibo (quindi seguire uno stile alimentare equilibrato, senza picchi glicemici ma anche senza eccedere con le proteine, in particolare quelle di origine animali che apportano maggiormente amminoacidi essenziali).

Abbiamo parlato dello stress ossidativo. Questo può essere una causa di mutazioni del DNA. Ricordiamo che lo stress ossidativo è favorito da un da un incremento di radicali liberi per una aumentata attività della catena di trasporto degli elettroni a livello mitocondriale, a fronte di una eccessiva assunzione di glucosio e di acidi grassi (entrambi ossidati a livello dei mitocondri).

Lo squilibrio dello stato redox attiva fattori di trascrizione, tra cui NF-kB che favorisce l’espressione di geni che codificano per citochine pro-infiammatorie. Il ruolo di NF-kB però non è solo quello di mediatore dell’infiammazione, ma è coinvolto anche nella proliferazione delle cellule tumorali. Ecco che questo fattore di trascrizione diventa un bersaglio molto importante nella riduzione del rischio di malattie tumorali.

Gli acidi grassi PUFA omega-3 sono in grado di inibire la proliferazione cellulare (attraverso l’inibizione del fattore di trascrizione NF-kB).
Anche la vitamina D, ad esempio, reprime l’espressione dei geni (come nel caso del fattore di trascrizione NF-kB).

Poliammine

Arriviamo al punto poliammine. Poiché sono stati osservati elevati livelli di poliammine in cellule tumorali, questi composti hanno cominciato ad avere una connotazione negativa. Per cui, in via precauzionale, vi è l’indicazione di consumare con cautela alimenti che abbiano un alto contenuto di poliammine.

Di fatto, però, non ci sono solidi studi che abbiano dimostrato che tali cibi possano favorire la formazione di tumori e contribuire alla loro progressione. Per cui, fare terrorismo è decisamente fuori luogo.
Sono coinvolte nei meccanismi che regolano la crescita cellulare, ma anche nell’apoptosi, la morte programmata della cellula. Probabilmente con meccanismi epigenetici.

L’apoptosi assolve un compito particolarmente importante nel sistema immunitario. Pare siano anche coinvolte nei meccanismi di resistenza allo stress.

Le poliammine svolgono un ruolo importante nei processi relativi all’invecchiamento cellulare. In studi su modelli animali, la somministrazione di poliammine attraverso il cibo ha aumentato la durata della vita.

Dunque, è bene seguire una alimentazione equilibrata, che ci fornisca tutti i nutrienti (in particolare quelli essenziali). Senza esagerare per non favorire lo stress ossidativo. Ed è bene assicurarci, dal nostro cibo, le molecole che possono aiutarci a contrastare i radicali liberi. Il cibo di origine vegetale (cereali integrali, legumi, verdura e frutta, senza esagerare con la frutta) è ricco di antiossidanti.

Ricordando che la salute è un completo stato di benessere, anche psichico e sociale!!

Cerchiamo di vivere la vita serenamente. E non alimentare ossessioni.

[1] Emanuele Rinninella et al. Food Additives, Gut Microbiota, and Irritable Bowel Syndrome: A Hidden Track. Int J Environ Res Public Health. 2020 Nov 27;17(23):8816.


TI VA DI AIUTARMI A SOSTENERE QUESTO SITO?
Se acquisti ingredienti o libri o altro sul sito Macrolibrarsi, puoi inserie il codice partner 5496 (fase 4 del carrello), ricambiando la condivisione delle informazioni divulgate sul sito. In questo modo, puoi aiutarmi a sostenere le spese del blog.
GRAZIE!


HAI BISOGNO DI UNA CONSULENZA NUTRIZIONALE PERSONALIZZATA?
Puoi richiederla a questo link .