I semi di lino sono interessanti perché fonte di lignani, fitoestrogeni di grande interesse in campo medico: potrebbero infatti avere un ruolo protettivo nei confronti di alcuni tipi di tumore ormono-sensibili, come quelli della prostata e della mammella.
Come acido grasso della serie omega-3 contengono ALA (Acido Alfa Linolenico). Mentre la forma attiva degli omega-3 sono gli EPA / DHA.
Il DHA è essenziale per la crescita e lo sviluppo funzionale del cervello nei bambini. E’ anche richiesto per il mantenimento della normale funzione cerebrale negli adulti.
È presente nel pesce (chiaramente pescato e preferibilmente di taglia piccoa), nelle microalghe e in alcune alghe come la wakame.
Il DHA è il principale lipide strutturale del tessuto cerebrale e del sistema nervoso centrale. Questi acidi grassi della serie omega-3.
👉 Inibiscono l’aggregazione piastrinica
👉 Hanno azione antinfiammatoria e vasodilatatrice
👉 Inibiscono la proliferazione cellulare attraverso l’inibizione di NF-kB. NF-kB non è solo il principale mediatore dell’infiammazione, ma è coinvolta anche nella proliferazione delle cellule tumorali. Ecco che questo fattore di trascrizione diventa un bersaglio molto importante nella riduzione del rischio di malattie tumorali.
👉 Hanno proprietà antiaritmiche.
Anche a livello del microbiota: acidi grassi polinsaturi della serie omega-3 e polifenoli sembrerebbero aumentare l’abbondanza di batteri che producono acidi grassi a catena corta, con effetto antinfiammatorio.
Se non assumo DHA, la forma inattiva degli omega-3 (ALA) è sufficiente? Ovvero è sufficiente mangiare noci, semi di lino, semi di chia, semi di canapa per avere un apporto appropriato di omega-3? In realtà, non è detto.
Questi ALA, nel nostro corpo, devono essere trasformati nella forma attiva, ovvero EPA/DHA e la capacità di trasformare la forma inattiva (ALA) in attiva tende a calare con l’avanzare dell’età.
Inoltre, nella trasformazione nella loro forma attiva, gli omega-6 e omega-3 competono per l’utilizzo degli enzimi coinvolti nella loro desaturazione (desaturasi), in quanto comuni a entrambe le vie metaboliche.
In altre parole, vi è competizione tra omega-3 e omega-6 per la trasformazione di ALA (acido alfa linolenico) in EPA/DHA, e di AL (Acido Linoleico) in AA (Acido Aracidonico, precursore delle prostaglandine pro infiammatorie, quindi importanti nella risposta infiammatoria dell’organismo).
A ciò si aggiunga l’eccesiva assunzione di omega-6 nella dieta attuale (diciamo grazie anche agli oli di semi), il che può compromettere la formazione di EPA e DHA a partire dall’ALA.
Ciò significa che anche EPA e DHA devono essere introdotti, seppur in parte, necessariamente con gli alimenti. Da cui l’importanza del pesce nella dieta.
L’inclusione di DHA abbondante nella dieta migliora la capacità di apprendimento, mentre le carenze di DHA sono associate a deficit nell’apprendimento.
Diminuzioni del DHA nel cervello sono associate al declino cognitivo durante l’invecchiamento e con l’insorgenza della malattia di Alzheimer.
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