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Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, l’autunno è associato all’elemento Metallo, che ben lo rappresenta. Il metallo può essere duttile ma anche molto rigido. Può essere anche lucido, rispecchiando la nostra capacità introspettiva.

L’energia dell’autunno oscilla dallo Yang allo Yin, ovvero dall’espansione alla contrazione. E’ un’energia di  interiorizzazione. Non a caso, il sapore ad esso correlato è il piccante che, con la sua azione disperdente, dinamizzante, esteriorizzante, contrasta un eccesso di condensazione (e quindi di rigidità).  Questo  per creare equilibrio, secondo il principio Yin/Yang.

E’ l’energia dello scambio: permette il rapporto con l’esterno. Ecco che bene fare attenzione a non esagerare con atteggiamenti e cibo che portano troppo verso l’interno.

E’ la nostra capacità di accettare e lasciar andare. Accettare ciò che ci viene dall’esterno. Lasciar andare ciò che non ci serve più. Esattamente come fa la natura con le foglie secche. E’ questo processo che è importante sollecitare, per poter dare spazio al nuovo. Diversamente non ci sarà crescita, non ci sarà trasformazione.

Nel Cielo è il secco,
sulla Terra è il metallo,
nelle strutture corporee è la pelle e i peli,
negli zang è il polmone,
negli aspetti colorati è il bianco,
nei suoni è il singhiozzo,
nei movimenti reattivi ad una alterazione è la tosse,
negli orifizi è il naso,
nei sapori è l’acre,
nei voleri è l’abbattimento.
L’abbattimento reca danno al polmone.

(Huangdi Neijing Suwen, cap. 5)

Questa è l’energia del Cielo che entra nella Terra e si condensa.

Il Metallo è freddo e duro: nell’essere umano queste qualità si esprimono nella capacità di distaccarsi dalle cose. Il Metallo è lucido: la nostra capacità di far chiarezza.

Corrisponde all’Ovest, all’autunno, al momento in cui si raccolgono i frutti della giornata (o dell’anno) e ci si prepara al riposo della notte (o dell’inverno), per potersi risvegliare il mattino dopo (o in primavera).

Il Polmone ha la carica di ministro e cancelliere.
Il Grosso Intestino ha l’incarico del transito, emana i residui delle trasformazioni.

(Huangdi Neijing Suwen, cap. 8)

Dal punto di vista fisiologico, il compito dei Polmoni è quello di portare dentro ossigeno (per il sangue che lo trasporterà a tutto il corpo) ed espellere anidride carbonica.

I Polmoni, attraverso il respiro, ci mettono in contatto con il mondo esterno. Il respiro è il primo atto che compiamo alla nascita: inspirando, entriamo in comunicazione con il nuovo mondo.

Espirando lasciamo andare la materia, per entrare in una nuova dimensione. Alla morte, la nostra Anima Corporea (Po) rimane legata alle ossa e torna alla Terra; la nostra Anima Eterea (Hun) ascende al Cielo.

Come per i Polmoni, l’Intestino Crasso è collegato allo scambio, ed è in relazione con l’eliminazione. Non è un caso che quando non riusciamo a lasciar andare le emozioni, ad esempio, il nostro intestino tenderà a somatizzare.

Un altro organo collegato allo scambio è la Pelle: questo è l’organo più grande che abbiamo e quello che elimina di più. Attraverso la pelle (sudore) espelliamo anche ciò che è bene lasciare andare, come ad esempio le tossine.

Psiche ed emozioni

Il Polmone tesaurizza i soffi, che sono sede dei Po.

(Huangdi Neijing Lingshu)

In chiave psichica, il respiro ci permette di metabolizzare il mondo esterno e di portarlo dentro di noi mettendoci in contatto con il nostro ambiente interno (introspezione), acquisendo la percezione di noi, offrendoci la possibilità di conoscerci.

Questo movimento energetico, ci consente di interiorizzare le esperienze significative, e lasciare andare il superfluo. Solo in questo modo (eliminando e lasciando andare) potremo dare spazio a nuove esperienze e conoscenze, potremo proseguire il nostro percorso evolutivo.

Se Polmoni e Intestino Crasso sono in squilibrio, il rischio è di perdere la funzione di scambio e di rimanere bloccati, chiusi in se stessi, generando abbattimento, tristezza, malinconia. Questo atteggiamento di chiusura si potrà manifestare anche attraverso la nostra postura (spalle chiuse, curvi in avanti)

Cibo

I tre mesi dell’autunno stanno per l‘interiorizzazione e l‘equilibrio.
Va a letto presto e alzati presto insieme alle galline.
Lascia che la tua mente sia pacifica e calma, come per compensare le punizioni che si compiono in autunno. Raccogli la mente e tieni in equilibrio il qi dell’autunno. Non dirigere verso l’esterno la tua mente e mantieni puro il qi di polmone. Questo corrisponde al qi dell’autunno ed è la via per rafforzare la raccolta (l’interiorizzazione).

Affinché i Polmoni siano in buona salute è bene evitare un eccesso di secchezza (che asciuga il muco, la cui funzione è quella di proteggere le mucose) e di umidità (che potrebbe intasare i Polmoni e congestionare l’Intestino Crasso. Sarebbe bene non eccedere in cibi secchi (alimenti asciutti e duri), evitando un’alimentazione ricca di cibi raffinati e grassi, in particolare saturi.

Alimenti con energia contraente, come un eccesso di sale e prodotti animali potrebbero creare un movimento di chiusura per questo organo.

Il sapore associato è l’acre, ovvero il sapore piccante, in grado di contrastare la chiusura del metallo. E’ un sapore in grado di penetrare e lasciar andare. Pensiamo, ad esempio, al sapore dello zenzero.

Una particolare accortezza (che il nostro corpo ci richiede per conservare l’equilibrio) è quella di adattare la nostra alimentazione al clima, alle stagioni. Durante l’estate, per far fronte al forte caldo, tendiamo ad introdurre cibi più rinfrescanti.

In autunno (la stagione del Metallo) dovremmo cercare di lasciar andare il freddo (il nostro corpo non lo richiede più) per dar posto a cibi più riscaldanti, ricreando l’equilibrio interno-esterno (fuori freddo dentro caldo). Se ciò non accade, se non saremo noi in grado di eliminare ciò non è più utile, lo farà il nostro organismo: malattie come il raffreddore sono funzionali a questo scopo (far uscire il freddo presente al nostro interno, attraverso l’eliminazione del muco).

Tra i cibi migliori per Polmone e Intestino Crasso ritroviamo alimenti come il riso integrale, le mandorle, le noci, la zucca, la sogliola, la carpa. In questo periodo, la pesantezza (sapori come l’acido e il salato ad esempio; o come l’amaro che porta verso il basso) ci aiuta ad interiorizzare. Ma bene anche non esagerare, imparando soprattutto a lasciare andare a livello mentale, per non creare rigidità e stagnazione.


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