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Dalla gallina nasce l’uovo… E dall’uovo nasce la gallina? Non sempre in realtà…

E mangiare uova riduce il rischio cardiovascolare? Dipende…

Le galline possono deporre uova sia fecondate (da un gallo) sia non, dando origine quindi a uova fecondate o meno.
Dalle prima possono nascere i pulcini. Dalle seconde no.

Assodato questo, torniamo all’uovo.

Come ci ricorda Walter C. Willett, professore di Epidemiologia e Nutrizione presso la Harvard School of Public Health, sulle uova c’è una storia un po’ controversa.

Un tuorlo d’uovo contiene più di 200 mg di colesterolo. Le raccomandazioni (vedi LARN) ci suggeriscono di non superare i 300 mg di colesterolo giornalieri. Se la matematica non è un’opinione, con due uova abbiamo 200*2=400, dove 400 > 300.
Le uova sarebbero dunque da consumare con parsimonia.

In realtà, per la maggior parte degli individui, i 200 mg di colesterolo in esse contenuto (per 1 uovo) comporterebbe un lievissimo aumento dei livelli di colesterolo ematico (delle LDL, per la precisione). E aumenterebbe solo di poco il rischio di cardiopatie.

Ciò che influisce sul colesterolo ematico sono soprattutto i grassi saturi. E nelle uova in effetti ce ne sono pochissimi. Mentre, ci sono anche acidi grassi insaturi (acido oleico e linoleico) e lecitine (che avrebbero effetto ipocolesterolemizzante), vitamine, tra cui anche la vitamina D (chiaramente a condizione che le galline vedano la luce del sole!) e la vitamina A performata (ovvero retinolo; attenzione però: se questa vitamina è in eccesso può causare perdita ossea).

Questo ci indica che se da una parte le uova danno, dall’altra parte tolgono. Per cui, non sarebbe corretto valutare il rischio di cardiopatia legato al consumo di uova semplicemente in base al loro contenuto di colesterolo.

Oltretutto, non vi sono ricerche che abbiano dimostrato che chi mangia regolarmente uova abbia più infarti di coloro che non ne mangiano.

È chiaro che non è sufficiente basare il tutto sul consumo di uova: andrebbe valutato cosa si mangia (o non si mangia) insieme alle uova.

E andrebbe valutata anche la condizione del soggetto che mangia uova: parrebbe che in soggetti con diabete il consumo di un uovo al giorno possa essere correlato all’insorgenza di cardiopatie.

Quindi mangiare uova è salutare o no?
Dipende. Rispetto a cosa, innanzitutto.
E per chi: in base quindi alla propria condizione.

A questo punto appare chiaro che se voglio ridurre il rischio cardiovascolare, tra

  1. un mix di mandorle, noci, frutti di bosco ed
  2. una frittata,

sarebbe decisamente più saggio scegliere la prima soluzione.

Ma se sono sano e ogni tanto voglio farmi un ovetto (chiaramente di gallina felice, che razzoli nel prato e che non mangi cibo OGM), potrei farlo senza avere sensi di colpa per le mie LDL.

P.S. L’albume non andrebbe mai consumato crudo, in quanto contiene avidina, una proteina che pregiudica l’assorbimento della biotina (vitamina B8) a livello intestinale. L’avidina viene dentaurata con la cottura.
Fermo restando che l’uovo sarebbe da consumare nella sua integrità.
E’ poco saggio consumare quantità di albume, eliminando il tuorlo. Potrebbe significare eccesso di proteine, per giunta “nobili”. E il troppo non è mai salutare…

Mangiare Sano, Bere Sano, Vivere Sano
La guida all’alimentazione della Harvard Medical School


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