Questa mattina ricevo questo messaggio in cui mi si chiede della #stevia come sostituto dello zucchero. In cui si parla oltreutto di “benefici” nell’utilizzo.

Innanzitutto precisiamo che non eisstono sostituti dello zucchero. L’unica soluzione è RIDURLO!

Per millenni non ne abbiamo usato e quindi non abbiamo cercato sostituti dello zucchero. Lo facciamo ora che l’industria ci ha reso schiavi del sapore #dolce.

La soluzione è quindi la ricerca della libertà.

Tornando alla stevia, viene definita naturale perché si tratta di un dolcificante naturale. In alternativa a quelli artificiali come ad esempio l’aspartame.

Siamo sicuri che sia “NATURALE”?

L’unica stevia “naturale” è di fatto la foglia VERDE.

Ben diversa dalla polvere bianca che trovate in commercio, che si ricava estranedo dalla foglia verde viene il composto responsabile del sapore dolce, lo stevioside, di formula C38H60O18, che è 200 VOLTE più dolce del saccarosio.

Siamo sicuri che sia sana?

E’ stato visto che, per via del sapore molto dolce, queste sostanze interagiscono con i recettori del gusto dolce (T1R2 e T1R3, di cui sopra) nell’intestino, aumentando così l’espressione dei trasportatori del glucosio tra cui il cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 1 (SGLT1, a livello della membrana apicale dell’enterocita) e il trasportatore del glucosio 2 (GLUT2, a livello della membrana basale dell’enterocita). Questo determina un maggiore assorbimento di glucosio derivante dai carboidtati presenti nel nostro pasto. Con il rischio di avere un picco glicemico.

E’ stato inoltre visto che a fronte di queste sostanze molto dolci, vi è una riduzione della risposta del GLP–1 (un ormone che favorisce la sintesi si insulina). Per cui, riducendo la risposta insulinica, il glucosio ematico rimane alto.
(European Association for the Study of Diabetes – EASD – in Lisbon, Portugal . 11–15 Sept 2017).
Questo, nel tempo, può aumentare il rischio di Diabete di tipo 2.
👉 https://www.sciencedaily.com/releases/2017/09/170913193141.htm

La stevia può alterare il microbiota e la risposta glicemica post-prandiale [1].

Non serve cercare disperatamente alternative allo zucchero!

Facciamo inoltre attenzione a quello che si trova sulla rete. Laddove vi parlano di proprietà… generalmente si chiama marketing… ovvero a favore dei loro interessi. Non dei vostri.

Abituiamoci a sapori meno dolci!

I migliori dolci sono quelli come si faceva una volta con frutta, essiccata o fresca di stagione, oppure oleosa. Sempre comunque con parsimonia.

Ricordando che anche i succhi di frutta contengono zuccheri liberi (da limitare).

[1] Suez, J., Cohen, Y., Valdés-Mas, R., Mor, U., Dori-Bachash, M., Federici, S., Zmora, N., Leshem, A., Heinemann, M., Linevsky, R., Zur, M., Ben-Zeev Brik, R., Bukimer, A., Eliyahu-Miller, S., Metz, A., Fischbein, R., Sharov, O., Malitsky, S., Itkin, M., Stettner, N., … Elinav, E. (2022). Personalized microbiome-driven effects of non-nutritive sweeteners on human glucose tolerance. Cell, 185(18), 3307–3328.e19. https://doi.org/10.1016/j.cell.2022.07.016


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