Abbiamo visto che anche un paziente oncologico deve integrare la B12 in caso di carenza. Si tratta di una vitamina, dunque essenziale. Deficit della stessa sono pericolosi.

Una recente revisione sistematica della letteratura scientifica [1] ci riporta quanto segue:

Livelli elevati di B12 superiori a 1000 pg/L, se persistenti e inspiegabili, giustificano una valutazione individuale completa di ciascun paziente.

Questa valutazione dovrebbe comprendere diversi potenziali fattori che contribuiscono all’aumento, con l’obiettivo di guidare efficacemente il processo diagnostico delle malattie neoplastiche.

Studi osservazionali longitudinali clinici hanno suggerito un potenziale legame tra livelli elevati di B12 e rischi di cancro e mortalità. Ciononostante, questi studi sono stati studi di coorte retrospettivi e non hanno definito un valore soglia per i livelli di B12.

Gli studi hanno documentato una correlazione positiva tra livelli elevati di B12 e l’incidenza di tumori al polmone, al pancreas e al fegato, nonché di alcune neoplasie ematologiche, in particolare quelle legate alla linea mieloide.

Al contrario, è stata osservata una costante associazione negativa nel contesto del cancro al seno.

I risultati relativi alle neoplasie del tratto gastrointestinale inferiore e della prostata mostrano esiti contraddittori.

Il significato diagnostico di livelli elevati di B12 tra i pazienti a cui è già stato diagnosticato un cancro rimane incerto e potrebbe potenzialmente essere collegato a una causalità inversa”.

La causalità inversa è una delle principali fonti di bias negli studi osservazionali e può causare ipotesi errate sulla direzione della causalità (che si riferisce a una relazione di causa-effetto tra variabili).

La causalità inversa si verifica quando si presume che A causi B, ma in realtà è B a causare A.

Sostanzialmente tale revisione non sta affermando che livelli elevati di vitamina B12 causino alcuni tipi di cancro, ma che possa essere la presenza di neoplasie a causare l’innalzamento di tali valori. Oltretutto in maniera ingiustificata.

In sintesi valori elevati di vitamina B12 potrebbero essere uno strumento diagnostico.

In caso di carenze (o di esigenze specifiche) è necessario integrare. Negare l’integrazione quando necessario non è giustificato e può essere pericoloso.

Ci sono oltretutto casi in cui l’integrazione deve essere fatta per via sublinguale (per via orale è inutile). Come nel caso di gastrite atrofica (quindi danno alle cellule parietali che rilasciano il fattore intrinseco fondamentale per l’assorbimento della vitamina B12), malassorbimento, assunzione di farmaci come gastro protettori o metformina.

[1] Amado-Garzon SB, Molina-Pimienta L, Vejarano-Pombo A, Vélez-Bonilla M, Moreno-Chaparro J, Buitrago-Lopez A. Elevated Vitamin B12, Risk of Cancer, and Mortality: A Systematic Review. Cancer Invest. 2024;42(6):515-526.


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