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Sfatiamo il mito che i carboidrati fanno ingrassare!

In realtà i carboidrati sviluppano 4 kcal per grammo… esattamente come le proteine e meno della metà dei grassi.
Si certo, è vero! Se ne mangiamo troppi e mangiamo cibi ad alto indice glicemico, aumenta l’insulina che è un ormone anabolico: ci fa accumulare!
Quindi bene cercare di scegliere sempre cereali non raffinati ed ovviamente non esagerare.

Da cosa dipende il nostro metabolismo?

Il metabolismo basale è influenzato anche dagli ormoni tiroidei: T3 e T4.
Tra i due, la forma attiva degli ormoni tiroidei è il T3 (il T4 è circa 15 volte meno attivo).
La tiroide produce molto T4 e poco T3. Il T3 è prodotto, per la maggior parte, a livello periferico (fegato, rene, cervello, tessuto adiposo, muscoli, etc) ad opera di alcuni enzimi (chiamati DESIODASI) che sono in grado di rimuovere un atomo di iodio dalla tiroxina (T4) e trasformarla in triiodotironina (T3).
Ci sono 3 tipi di desiodasi: D1, D2 e D3

  • D1 e D2 trasformano il T4 in T3 (quindi, l’ormone pià attivo) contribuendo ad attivare il metabolismo
  • D3, trasforma il T4 in rT3 (ormone tiroideo inverso), spegnendo il metabolismo.

Non dimentichiamo che parte integrante dell’enzima desiodasi è il SELENIO. Quindi attenzione alle carenze di questo minerale che è parte integrante della GLUTATIONE PEROSSIDASI (GPx) un enzima che riduce lo stress ossidativo, trasformando il perossido di idrogeno in acqua.

Come fanno gli ormoni tiroidei a modificare il metabolismo?

Questi ormoni aumentano l’espressione delle proteine disaccoppianti presenti nei mitocondri (i luoghi dove viene generata energia). Ovvero, queste proteine disaccoppiano la fosforilazione ossidativa (a livello mitocondriale), facendo in modo che, piuttosto che produrre energia, questa viene rilasciata sotto forma di calore (viene favorita la termogenesi).

E cosa c’entrano i carboidrati?

Torniamo ai carboidrati: questi agiscono sull’enzima deiodinasi (quello che abbiamo visto che converte l’ormone tiroideo T4 in T3, quello più attivo).
Le DEIODINASI D1 e D2 vengono stimolate da una dieta con adeguato apporto di calorie derivanti da carboidrati complessi. Per cui,

  • una dieta ipocalorica e povera di carboidrati può ridurre l’attività di questi enzimi, e rallentare il metabolismo.
  • di contro, una dieta normocalorica con il giusto apporto di carboidrati complessi (quindi cereali integrali e legumi) può determinare un aumento della trasformazione di T4 in T3, accelerando il metabolismo.

E non dimentichiamo lo stress!

Quando siamo in una condizione di stress (tipico di quando si seguono “diete” rigide e restrittive) aumentano i livello di cortisolo, che riduce la massa magra (la massa muscolare).
La riduzione di massa magra riduce il metabolismo basale, visto che la massa magra è un tessuto metabolicamente attivo.

Per non parlare del microbiota

I microrganismi del microbiota hanno bisogno di fibre solubili, che sono prevalentemente carboidrati. Dunque, eliminare i carboidrati vuol dire non fornire nutrimento a questi microrganismi e dunque disbiosi. Quindi, favorire l’aumento ponderale.

Dieta è stile di vita

Oltretutto, non dimentichiamo: per millenni non c’è stata la prevalenza di obesità che c’è oggi. Ed un tempo seguivano la vera dieta mediterranea, che vuol dire anche movimento!


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