Purtroppo ad oggi molti confondono i prodotti del miglioramento genetico con gli organismi geneticamente modificati.

Organismi Geneticamente Modificati

Gli OGM sono il risultato di un processo attraverso il quale, artificialmente, si introduce DNA di una specie (spesso di un batterio) diversa da quella che lo riceve, un processo che in natura non potrebbe avvenire.

Il rischio maggiore della coltivazione di piante Ogm è la perdita di biodiversità a causa della contaminazione di piante selvatiche attraverso l’incrocio e dell’uso di diserbanti (le piante OGM resistono al glifosato, un diserbante pericoloso) associati alla coltivazione di OGM e che provocano la moria di insetti e l’inquinamento delle acque.

Quindi, l’agricoltura OGM può essere rischiosa per l’ambiente e per la salute delle persone. Un possibile rischio è che possano essere trasmessi i geni di antibiotico-resistenza utilizzati negli OGM (Crit Rev in Food Science and Nutrition, 2009).

Gli OGM hanno una maggiore produttività e sono stati pensati per un possibile impiego nei Paesi in via di sviluppo… peccato che il problema della fame del mondo sia stato tutt’altro che risolto.

Oggi la commercializzazione dei prodotti OGM è possibile in quanto risponde al principio di precauzione, ovvero il principio in ragione del quale il bene può essere prodotto e può circolare liberamente all’interno del mercato comunitario in quanto, per le conoscenze tecnico-scientifiche esistenti al momento, si tratta di un bene non in grado di arrecare danno o pericolo per la salute umana.
Nel momento in cui le conoscenze tecnico scientifiche dovessero riscontrare questa pericolosità per la salute umana, il bene dovrebbe essere ritirato dal mercato.

Ciò vale anche per i prodotti trasformati che contengano al loro interno delle sostanze OGM. Ad esempio prodotti che sono stati sottoposti ad un processo di trasformazione che ha distrutto o alterato il DNA. Es. oli trasformati.

L’etichettatura OGM deve garantire la trasparenza: vi è l’obbligo di indicare la presenza di OGM, se il prodotto alimentare ne contiene una quantità > 0,9%.

Nel biologico c’è il divieto dell’uso di organismi geneticamente modificati. Qualora vi sia una eventuale contaminazione con OGM (tollerabile se inferiore allo 0,9%) questa deve essere indicata.

Miglioramento genetico

Il MIGLIORAMENTO GENETICO fa parte della storia dell’agricoltura. E’ la scienza che produce continuamente nuove varietà delle diverse specie coltivate e che solo negli ultimi 100-150 anni e’ diventata tale.

Da quando l’uomo ha iniziato a praticare l’agricoltura ha cominciato a decidere quale seme utilizzare per le semine successive. Ed è così che l’uomo ha cominciato a praticare una forma molto semplice di selezione, l’essenza del miglioramento genetico che consiste nello scegliere le piante considerate migliori da cui raccogliere il seme da seminare la stagione successiva. La selezione è avvenuta per molte piante, come per il Cappelli, che molte bufale sulla rete lo identificano, in modo del tutto inesatto, con OGM, oppure frutto di incroci (anche questa altra notizia frutto di invenzione).

L’origine del grano duro e del grano tenero parte da specie selvatiche, che si sono incrociate spontaneamente tra di loro.

La domesticazione, avventuta dal Neolitico, è un processo di selezione genetica che ha trasformato le specie selvatiche in forme domesticate. E ciò ha permesso di arrivare alle forme oggi coltivate.


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