La vita non è vivere, ma vivere in buona salute.
(Marziale)

Questa mattina, non appena ho potuto leggere la posta, ho trovato un articolo inviatomi da una carissima persona. Un articolo che ci evidenzia lo stato attuale: la disinformazione.

Vogliono farci vivere nell’ignoranza, creare confusione per disorientarci e impedire di poter accedere alla verità, al sapere.
Se il popolo rimane nell’ignoranza, è più facile controllarlo.
E, se è malato, gli interessi dell’industria potranno proliferare.

E’ questo che vogliamo? Essere controllati? Essere malati?
Vogliamo vivere o vegetare?

L’articolo riportava la notizia della proposta di legge per i genitori che nutrono i bambini con un’alimentazione “vegan“.
Premesso che l’alimentazione dei bambini è (o quanto meno dovrebbe essere) prevalentemente “vegan” (a meno del latte materno); ma prima è necessario definire il temine vegan!

Di fatto, vegan non vuol dire nulla! Se non che non si usano prodotti di origine animale. Dunque, non una guida, ma una negazione.

Ciò detto, un’alimentazione prevalentemente vegetale è ciò che ci viene suggerito per uno stile di vita sano. Le linee guida proposte dal WCRF (Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro), dall’ECAC (Codice Europeo contro il cancro) sono quelle di basare la nostra alimentazione prevalentemente su prodotti di origine vegetale, in particolare su cereali integrali, verdure di stagione (non le patate), un po’ di legumi, frutta e semi oleaginosi.
Quindi si ad un’alimentazione vegetale, purché sana e bilanciata.

L’articolo parlava di una carenza di dieta vegan di alcuni nutrienti, tra cui il ferro “eme”. Sappiamo che il ferro eme, ovvero il ferro delle carni  è molto ossidante e favorisce la formazione di sostanze cancerogene nell’intestino. “Grasso e ferro eme, in dosi eccessive essi stimolano l’aumento di colesterolo, i livelli di insulina nel sangue e l’infiammazione del tratto intestinale, aumentando il rischio di certe patologie, tra cui i tumori, in particolare quelli del colon-retto” (questo è quanto riportato sul sito dell’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro).

Secondo l'”Onorevole” Elvira Savino, “Un genitore ha il dovere costituzionale di prendersi cura dei figli minori, se non lo fa e impone loro una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita, anche se in buona fede, compie un maltrattamento inaccettabile che deve essere punito anche con la galera”.

Ora, onorevolmente parlando, un genitore che accompagna il proprio figlio da Mc Donald’s (dove è prassi organizzare tra l’altro anche le feste di compleanno), che lo nutre con bevande zuccherate (che le raccomandazioni WCRF, ECAC, suggeriscono di EVITARE), che gli propone le merendine industriali o la Nutella (perché ha visto in televisione che quella è la colazione dei “campioni”)… pensate che stia trattando bene il proprio figlio? Questo E’ un maltrattamento inaccettabile!!!

Penso piuttosto che sia questo genitore da perseguire legalmente, in quanto sta minando la salute del minore e sta attuando una forma di diseducazione che avrà un grosso impatto (negativo) sulle future abitudini alimentari del piccolo.

Ora, sarebbe stata più sensata una proposta di legge che spronasse a ridurre l’uso di zucchero e bevande zuccherate: lo zucchero è una sostanza nociva che sarebbe meglio abolire dalla nostra dieta!
Ma, come abbiamo visto, questo non è stato possibile: era contrario agli interessi dell’industria (alimentare e farmaceutica).

Il Ministro della Salute aveva infatti contestato la raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità di limitare l’utilizzo dello zucchero, affinché non superasse il 5% delle calorie totali che mangiamo.
La giustificazione era stata addirittura che tale raccomandazione era priva di base scientifica: certo, se lo dicono gli “esperti” che ci sono dietro l’industria alimentare! Eppure, dagli studi degli ultimi 10 anni emerge che lo zucchero è un fattore di rischio di molte patologie, a cominciare dall’obesità.

Svegliamoci, informiamoci, scegliamo di essere liberi…Per non fare la fine della rana bollita.


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