Vegan? Perché un’alimentazione sia sana non basta!

cuoreNell’alimentazione vegan la linea guida è “eliminare” tutti i prodotti di derivazione animale. Questa potrebbe essere una scelta corretta, sia dal punto di vista etico, sia dal punto di vista salutistico, se ci fosse anche l’attenzione alla qualità e al rispetto per noi stessi e per l’ambiente.

Nell’alimentazione vegan la linea guida è “eliminare” tutti i prodotti di derivazione animale. Una dieta, affinché possa essere definita tale (nella sua accezione di stile alimentare), dovrebbe fornire delle linee guida. Pertanto, non basta eliminare. E’ necessario fornire le indicazioni opportune su come alimentarsi.

Chi segue una linea vegan spesso è mosso da motivazioni “etiche”: si interessa solo di eliminare i prodotti di derivazione animale. Capita a volte che si sostituisca il burro con la margarina (si tratta di un grasso idrogenato non esistente in natura, ottenuto in laboratorio: il grasso peggiore per la nostra salute) oppure con olii di pessima qualità (ad esempio olii di semi estratti a mezzo solventi chimici: spesso si usa la trielina); si utilizzano prodotti raffinati o cibi tropicali o non stagiolali che hanno un impatto sulla nostra salute e sull’intero ecosistema; si cercano surrogati vegetali di “salumi” e “formaggi” (i cui sapori “emulanti” sono ottenuti da aromi “naturali” che nulla hanno di naturale e che sono prodotti di sintesi).

E allora la scelta perde la valenza etica e si ripercuote negativamente sulla nostra salute e su quella del pianeta.

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Il popolo vegan è in aumento. Quindi, anche l’industria alimentare e la grande distribuzione si stanno attrezzando per far fronte alle nuove esigenze alimentari: dal “latte” agli humburger vegetali.

E’ un po’ come i cibi per celiaci: costano tanto, ma, a volte, potrebbero nascondere insidie per la nostra salute.

Si sprecano slogan pubblicitari del tipo “Molti grandi geni pensavano veggie, anche Leonardo da Vinci”. La sua forza, in realtà, era nella mente, libera da zucchero e prodotti raffinati!

Controlliamo sempre gli ingredienti, verificando che non ci siano zucchero, destrosio, glucosio, scirippo di glucosio/fruttosio, grassi idrogentati, cereali raffinati, amidi, fecola di patate.

Sappiamo da dove proviene il nostro cibo e quali sono gli impatti sulla nostra salute e quella del pianeta?

Cibi a base di chimica, zucchero, farine raffinate hanno effetti squilibranti sul nostro corpo e sulla nostra mente. Indeboliscono il nostro organismo.

Alimenti fuori stagione e lontani dal nostro clima hanno impatti sull’ecosistema. E anche sulla nostra salute.

Quale alimentazione seguire? Quella più normale!
Mangiamo come si faceva una volta: quello che la natura ci mette a disposizione (bisognerebbe imparare a conoscere la natura e la stagionalità).

Secondo le raccomandazioni del WCRF (Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro) dovremmo basare la nostra alimentazione su cereali non industrialmente raffinati (in chicco sarebbe meglio), verdure di stagione (non amidacee), un po’ di legumi e frutta. E la frutta scegliamola del nostro clima, cercando di evitare quella tropicale!

In questo modo ci avvicineremo alla natura e ritroveremo noi stessi. Impareremo a riconoscere ciò che è bene e ciò che è male. E finiremo per diventare naturalmente “vegan‬” senza rinunciare a nulla, perché, consapevoli degli effetti, saremo attratti solo da ciò che ci fa stare bene e meglio!

Non è eliminando che possiamo migliorare la nostra salute e quella del nostro pianeta.
Ma acquisendo consapevolezza verso una alimentazione sana ed equilibrata.

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