Ci sono purtroppo approcci senza senso, approssimativi e che non tengono conto dell’effetto relativo all’eliminazione di alcuni alimenti sul nostro microbiota intestinale.
La dieta senza glutine è l’unica terapia per la celiachia [1]. Ma, a meno di celiachia, non ha senso una dieta senza glutine.
Anche in caso di Sensibilità al Glutine non Celiaca (SGNC) non è necessario eliminare il glutine.
Basterebbe preferire i grani antichi, giornalmente anche un pane con farine di grani antichi e pasta madre.
L’utilizzo di grani antichi può essere adatto anche in caso di intolleranza al frumento e di sindrome dell’intestino irritabile (Iarino G. et al., 2019, Sofi et al., 2014, Giacosa et al., 2022).
La pasta è in grado di idrolizzare le proteine del glutine, ruolo analogo svolto dai batteri di un microbiota in eubiosi.
Ai nostri batteri non piace una dieta senza glutine.
Una dieta priva di glutine (protratta nel tempo) ha un impatto sul microbiota intestinale: conduce a un depauperamento importante di specie batteriche butirrato produttrici [2]. Conduce a una riduzione di Bifidobacterium, Clostridium lituseburense e Faecalibacterium prausnitzii e aumento di Enterobacteriaceae ed Escherichia coli [3].
l Faecalibacterium prausnitzii è una specie batterica fortemente antinfiammatoria e di rinforzo della barriera intestinale.
Studi clinici hanno mostrato che un mese di dieta senza glutine ha eroso i batteri sani come Bifidobacterium, B. longum e Lactobacillus, mentre sono aumentati i batteri nocivi (ad esempio, Enterobacteriaceae, in particolare E. coli) [4]. È stata dimostrata una diminuzione di batteri sani come Bifidobacterium e Lactobacillus, che porta a una diminuzione della produzione di SCFA e dei loro benefici effetti metabolici e immunitari.
L’aumento di specie dannose come Enterococcus, Staphylococcus, Salmonella, Shigella e Klebsiella (dimostrato da diversi studi [3, 4, 5, 6, 7]), potrebbe influenzare i profili microbici e avere un impatto sull’omeostasi a lungo termine della mucosa intestinale di soggetti sani [8]. E questo può condurre a una condizione di permeabilità intestinale.
Sappiamo che è importante conservare una codizione di ebiosi per la nostra salute. Oltretutto, i microrganismi amici sono dotati di enzimi in grado di idrolizzare il glutine, in maniera tale che il glutine, arrivando ai villi, non faccia danni, riducendo quindi l’immunogenicità del glutine [9].
Importante è quindi la condizione del microbiota.
Importante è anche imparare a scegliere, preferendo, come detto su, lievitati di grani antichi con pasta madre. E ogni tanto pasta di grani antichi. Ricordiamo che la pasta non si mangia tutti i giorni: per la quotidianità preferiamo i cereali integrali in chicco.
Facciamo attenzione a questi approcci che eliminano senza tener conto degli impatti sulla nostra salute.
Ricordiamo che per millenni abbiamo seguito la vera dieta mediterranea dove ovviamente non si mangiava pasta tutti i giorni e non certo pasta con grani moderni (magari provenienti dal Canada dove si usa glifosato in pre raccolta).
Si consumavano grani antichi (studi mostrano che soggetti con Sensibilità al Glutine non Celiaca non mostrano sintomatologia con l’assunzione di questi grani), in particolare lievitati con pasta madre, i cui batteri sono in grado di idrolizzare le proteine del glutine (in particolare la gliadina).
Più studi hanno inoltre dimostrato che i grani antichi hanno effetti benefici ullo stato infiammatorio, sui danni ossidativi alle membrane cellulari, sulla funzionalità intestinale (Lencioni et al, 2012, Tojo R et al. 2014).
Bibliografia
[1] McAllister BP, Williams E, Clarke K. A Comprehensive Review of Celiac Disease/Gluten-Sensitive Enteropathies. Clin Rev Allergy Immunol. 2019;57(2):226-243. doi:10.1007/s12016-018-8691-2
[2] Rinninella E, Cintoni M, Raoul P, Lopetuso LR, Scaldaferri F, Pulcini G, Miggiano GAD, Gasbarrini A, Mele MC. Food Components and Dietary Habits: Keys for a Healthy Gut Microbiota Composition. Nutrients. 2019 Oct 7;11(10):2393. doi: 10.3390/nu11102393. PMID: 31591348; PMCID: PMC6835969.
[3] De Palma G, Nadal I, Collado MC, Sanz Y. Effects of a gluten-free diet on gut microbiota and immune function in healthy adult human subjects. Br J Nutr. 2009;102(8):1154-1160. doi:10.1017/S0007114509371767
[4] Sanz Y. Effects of a gluten-free diet on gut microbiota and immune function in healthy adult humans. Gut Microbes. 2010;1(3):135-137. doi:10.4161/gmic.1.3.11868
[5] Bonder MJ, Tigchelaar EF, Cai X, et al. The influence of a short-term gluten-free diet on the human gut microbiome. Genome Med. 2016;8(1):45. Published 2016 Apr 21. doi:10.1186/s13073-016-0295-y
[6] Di Cagno R, De Angelis M, De Pasquale I, et al. Duodenal and faecal microbiota of celiac children: molecular, phenotype and metabolome characterization. BMC Microbiol. 2011;11:219. Published 2011 Oct 4. doi:10.1186/1471-2180-11-219
[7] Kowalski MK, Domżał-Magrowska D, Małecka-Wojciesko E. Celiac Disease-Narrative Review on Progress in Celiac Disease. Foods. 2025;14(6):959. Published 2025 Mar 11. doi:10.3390/foods14060959
[8] Reddel S, Putignani L, Del Chierico F. The Impact of Low-FODMAPs, Gluten-Free, and Ketogenic Diets on Gut Microbiota Modulation in Pathological Conditions. Nutrients. 2019;11(2):373. Published 2019 Feb 12. doi:10.3390/nu11020373
[9] Ramedani N, Sharifan A, Gholam-Mostafaei FS, Rostami-Nejad M, Yadegar A, Ehsani-Ardakani MJ. The potentials of probiotics on gluten hydrolysis; a review study. Gastroenterol Hepatol Bed Bench. 2020;13(Suppl1):S1-S7.
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