Come fare?
Semplice!!!
Fermo restando che un pane raffermo contiene amido resistente, quindi una fibra solubile che non solo riduce il carico glicemico dell’alimento, ma nutre anche i batteri buoni del microbiota, per riutilizzarlo si può
👉 Inserire in ricette di recupero (avete presente la panzanella?)
👉 velocemente sotto l’acqua del rubinetto e lo informate a una temperatura di 160°C, in forno STATICO per pochi minuti.
Ovviamente non a 200°C e tantomeno in friggitrice ad aria… che di fatto è un forno ventilato e quindi, non solo aumenta la temperatura di +20°C, ma riduce l’umidità aumentando il rischio di ACRILAMMIDE!!!
Il pane lo preferiamo con grani antichi e pasta madre. Vi durerà anche 15 giorni. A differenza di un pane con lievito di birra che diventa pietra dopo pochissimi giorni.
Approfondimenti nel mio libro “Questa non me la mangio“
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