I grassi saturi sono importanti nella nostra dieta. Importante è non esagerare. Sono costituenti delle nostre membrane cellulari, fornendo struttura. E ovviamente non si possono (né si deve) eliminarli dalla dieta.
Generalmente se avete il colesterolo alto e andate dal medico vi dice “elimina i formaggi” oppure “elimina il fritto” (che, verosimilmente, può addirittura aiutare a ridurre il colesterolo).
Peccato che non venga detto quale sia la reale causa dell’aumento del colesterolo. Forse non sono chiari i meccanismi e le implicazioni del cibo sul nostro metabolismo.
Ora, visto che la somma fa il totale, se il colesterolo totale è alto, potrebbe essere legato a un livello alto di trigliceridi… e questi aumentano soprattutto laddove ci sia aumentata circonferenza vita, si consumino molto fruttosio. Il risultato sarà una deposizione ectopica (anomala) di grassi a livello epatico favorendo steatosi epatica (non alcolica), una condizione che conduce a resistenza insulinica.
Resistenza insulinica vuol dire iperglicemia e iperinsulinemia. E se l’insulina è alta, si favorisce la sintesi endogena del colesterolo. E… ops… aumentano i livelli di LDL.
Quindi, perché ancora con questa fissa di eliminare i formaggi? E c’è anche chi ha la fissa di eliminare le uova che contengono colesterolo.
A impattare sulle LDL non è il colesterolo alimentare.
Tant’è che l’American Heart Association e le Linee guida dietetiche americane hanno rimosso il limite giornaliero di 300 mg per il colesterolo assunto dalla dieta. Anche la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha adottato questo aggiornamento nella V Revisione dei LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia).
Ciò che impatta sull’incremento delle LDL ematiche è principalmente l’aumentata sintesi endogena di colesterolo.
Quindi, piuttosto che fare affermazioni di eliminazioni inutili (al pari di eliminare cibi a fronte di test alimentari bufala senza alcuna validità clinica e diagnostica) la raccomandazione dovrebbe essere quella di rivolgersi a un biologo nutrizionista. Farsi seguire quindi da chi la nutrizione l’ha studiata… evitando suggerimenti sparati a casaccio.
E piuttosto fare attenzione alle brioche, a fette biscottate e marmellate, merendine, cracker, gallette, ecc ecc ecc.
Oltretutto, gran parte dei prodotti industriali contengono olio di girasole. Molta gente usa oli di semi perché pensa (erroneamente… è il condizionamento della pubblicità) che siano più leggeri dell’olio evo e che addirittura possano essere protettivi per il cuore (anche qui la famosa pubblicità di chi saltava la staccionata). Ebbene no!! E’ esattamente il contrario.
Troppi omega-6 possono favorire infiammazione. E gli acidi grassi trans (che non sono solo nei grassi idrogenati ma anche negli oli di semi visto che sono raffinati) riducono la captazione delle LDL concorrendo a valori alti delle stesse a livello sierico.
Quindi, no! Oggigiorno ci sono tante fake in giro.. e vengono diffuse da chi non sa nulla di nutrizione.. E quella del formaggio e i fritti è una di quelle.
Dunque, chi ha problemi di colesterolo alto non deve evitare i formaggi e i fritti, ma seguire una dieta equilibrata senza prodotti industriali. Ovviamente senza esagerare con i formaggi. Si diceva infatti dieta equilibrata.
E i prodotti fermentati hanno attività antinfiammatoria. Alla base delle patologie, comprese quelle cardiovascolari, c’è uno stato infiammatorio cronico e sistemico.
Il consumo di yogurt e altri prodotti fermentati riduce il rischio di cancro al seno e al colon-retto, di diabete mellito di tipo 2, migliora la salute cardiovascolare, ossea e gastrointestinale.
Torniamo a basare la nostra alimentazione prevalentemente su cereali integrali, verdure, legumi e un po’ di frutta che è la base di una dieta antinfiammatoria.
Come condimento preferiamo olio evo.
Si limiti il consumo di carne, in particolare carne rossa.
Rientra in una dieta antinfiammatoria anche pane con grani antichi e pasta madre.
A proposito, ogni tanto un fritto va benissimo. Purché in olio extravergine di oliva. E può aiutare anche il fegato.
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