L’importanza della fibra alimentare è oramai fuori discussione. Le raccomnandazioni sono quelle di introdurre almeno 25-30 grammi al giorno dalla dieta. E questo è possibile mangiando cerali integrali, verdure, legumi, frutta.

Un tipo di fibra è quella solubile. Sono detti anche carboidrati accessibili al microbiota (MAC). La fermentazione microbica della fibra solubile (MAC) genera come prodotto finale acidi grassi a catena corta (SCFA).

Il microbiota metabolizza i MAC (carboidrati accessibili al microbiota) assunti con la dieta e contribuisce alla produzione intestinale di SCFA che
👉 sono fonte di energia e di nutrimento delle cellule intestinali
👉 vengono in parte assorbiti a livello intestinale e, attraverso la vena porta (circolazione enteroepatica), vengono inviati al fegato che rappresenta la principale stazione di smistamento a livello sistemico di questi metaboliti.

Gli SCFA, inoltre, possono modulare le concentrazioni di fattori neurotrofici e neurotrasmettitori, quali esempio serotonina, glutammato, acido γ-amminobutirrico (GABA), regolando così le sinapsi neurali e influenzando processi cognitivi come l’apprendimento e la memoria. È stato anche proposto che il nervo vago possa essere attivato da microrganismi intestinali sensibili alle fibre.

Questa attivazione può contribuire a migliorare le funzioni cognitive.

Bibliografia

Berding K, Carbia C, Cryan JF. Going with the grain: Fiber, cognition, and the microbiota-gut-brain-axis. Exp Biol Med (Maywood). 2021 Apr;246(7):796-811. doi: 10.1177/1535370221995785. Epub 2021 Feb 28. PMID: 33641478; PMCID: PMC8719029.


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