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Valori elevati di omocisteina possono indicare carenza di vitamina B12 e folati.

Folati o Vitamina B9

In natura troviamo i folati, ovvero la vitamina B9. Si tratta di una vitamina idrosolubile che (come per la B12) viene accumulata nel fegato.

L’assunzione raccomandata di folati per la popolazione italiana adulta è di 400 µg al giorno, sia per i maschi che per le femmine.

Si tratta di una vitamina termolabile: si riduce con la cottura. Ecco perché è importante mangiare anche foglie verdi crude (il nome folato infatti deriva da foglia).

E’ una vitamina idrosolubile: quindi se fate bollire, questa vitamina passerà in gran parte nell’acqua di cottura.

E’ fondamentale per la crescita e riproduzione delle cellule, in particolare dei globuli rossi, per la formazione del sistema nervoso centrale nell’embrione e nel feto. Ecco perché vengono forniti integratori di acido folico (il prodotto di sintesi) ad una donna in gravidanza (in realtà ancora prima del concepimento).

Inteviene nella sintesi del DNA e nel metabolismo degli aminoacidi (in questo metabolismo è coinvolta anche la viramina B6). In particolare, nella trasformazione di Omocisteina in Metionina.

Questa trasformazione viene operata dall’enzima metionina sintasi (MTR). Partecipano alla reazione il 5-metil-tetraidrofolato e la cobalamina (Vitamina B12).

Valori alti di omocisteina

Carenza di B12 o di folati possono comportare mancata trasformazione di omocisteina in metionina, con livelli ematici ELEVATI di omocisteina, un fattore di rischio per

  • patologie cardiovascolari (indipendente da ipercolesterolemia o ipertensione). Possono favorire  la formazione di trombi.
  • esito infausto per gravidanza, alterazione di sviluppo fetale e neonatale (aborto, sottopeso neonatale, difetti tubo neurale,)
  • sindrome di Alzheimer e altri disturbi neurologici.

Carenza di B12 o folati inoltre determina anemia macrocitica (globuli rossi grandi ed immaturi), diversa da quella sideropenica (per carenza di ferro).

Mutazione del gene MTHFR

Livelli alti di omocisteina possono essere dovuti anche ad un deficit genetico: una mutazione del gene MTHFR, che codifica per l’enzima metilen-tetraidrofolato reduttasi che converte il 5,10-metilen-tetraidrofolato in 5-metil-tetraidrofolato, ovvero il substrato che partecipa alla reazione di trasformazione di omocisteina in metionina, ovvero che consente la rimetilazione dell’omocisteina in metionina.

La malattia può esprimersi quando il genotipo è omozigote. Se il genotipo è eterozigote si definisce, invece, la condizione di portatore sano.

Nei soggetti omozigoti,  l’attività dell’enzima MTHFR risulta ridotta del 50-70%. Da ciò deriva un aumento dell’omocisteina nel sangue (iperomocisteinemia), quindi un maggiore rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare.

Il contribuito della Betaina

La Betaina (trimetilglicina, che si forma dalla ossidazione della colina) è coinvolta nel metabolismo dell’omocisteina, in quanto funge da donatore di gruppi metilici. Vi sono infatti due forme di omocisteina metiltransferasi:

  • una usa il metil-THF come donoatore di metili e dipende dalla presenza di vitamina B12. L’enzima è conosciuto come metionina sintasi
  • L’altro enima utilizza la betaina come donatore di metili e non richiede la vitamina B12. Questo è enzima è la  BHMT (betaina omocisteina metiltransferasi),  ZINCO dipendente e particolarmente attiva a livello di fegato e reni.

Nella reazione catalizzata da BHMT, indipendente da vitamina B12 e folati, la metionina viene rigenerata a partire dalla omocisteina trasferendo un gruppo metilico dalla trimetilglicina (TMG) all’omocisteina (Brouwer et al., 2000) che, acquistando il gruppo metilico, diventa metionina.

Qunado  TMG cede il gruppo metilico all’omocisteina, viene convertito in dimetilglicina (DMG).

La radice di barbabietola contiene grandi quantità di betaina, in grado di ridurre i livelli di omocisteina.

Per abbassare i livelli di omocisteina nel sangue, si agisce solitamente (queste sono valutazioni che farà il medico!) su più fronti, mendiante supplementazione di

  • acido folico, possibilmente nella forma 5-metiltetraidrofolato,
  • vitamina B12,
  • vitamina B6 (coinvolta nel metabolismo degli amminoacidi),
  • betaina.

Carenza di B12

Livelli alti di omocisteina plasmatica può derivare da carenza di B12. Ciò può dipendere da

  • Mancata assunzione attraverso la dieta: la fonte di B12 è unicamente il cibo di origine animale (chi segue dieta vegetariana o, addirittura vegana).
  • Mancato assorbimento della B12. Questo potrebbe dipendere da infiammazioni intestinali oppure mancato rilascio del fattore intrinseco, fondamentale per l’assorbimento della B12.
    La carenza è una situazione frequente in soggetti che hanno subito chirurgia bariatrica, o chi assume farmaci come inibitori di pompa protonica o Metformina.
    Oppure nell’alcolismo cronico.
    E’ chiaro che in questo caso non ha senso assumere integratori di B12 per via orale, visto che questa vitamina non sarà comunque assorbita. Ma sarebbe più ragionevole una assunzione per via sublinguale (il cui assorbimento quindi bypassa il tratto gastro intestinale).

Sulla Metformina

La Metformina è un farmaco orale utilizzato per il trattamento del diabete di tipo2 (ma anche nella PCOS – Sindrome dell’Ovaio Policistico, condizione associata ad insulino resistenza) . E’ un farmaco ipoglicemizzante che agisce

  • riducendo la produzione di glucosio epatico (attraverso l’inibizione della gluconeogenesi e della glicogenolisi epatica) 
  • migliorando la captazione e l’utilizzo del glucosio  a livello del tessuto muscolare.

Studi hanno dimostrato che il 30% delle persone che assumono metformina è carente di B12.

Rducendo l’assorbimento della B12, la terapia con metformina può dunque causare un aumento dei livelli di omocisteina e, quindi, un aumento del rischio cardiovascolare precoce.

Controlli periodici

Bene controllare periodicamente folati, B12 ed omocisteina e fare riferimento al proprio medico.


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