A molti non piace la raccomandazione che recita “LIMITARE LE CARNI ROSSE“. Che siano grass-fed o meno, sono comunque da limitare.
Il punto fondamentale è l’eccesso di proteine (in particolare con BCAA) e il ferro EME.
Vero è che oggigiorno ci sono tanti fuffa guru, al soldo di big Pharma e degli allevamenti intensivi che promuovono un ritorno al passato. Per giunta fatto male, senza un minimo di cultura della storia dell’alimentazione umana, visto che nel periodo paleolitico l’essere umano era prevalentemente raccoglitore.
La caccia rappresentava decisamente un evento particolare. Si andava a caccia con arco e frecce, si rincorreva la preda.. e non sempre si aveva successo nell’impresa. A volte i paleolitici dovevano accontentarsi delle carcasse di bestie uccise da animali predatori.
Oltretutto, non vi erano i supermercati e non vi era il frigo dove conservare la carne (che è un alimento molto deperibile).
E comunque l’essere umano si è poi evoluto con il Neolitico, quando ha iniziato a mangiare cereali integrali e legumi, che per millenni hanno donato salute. E’ aumentata l’aspettativa di vita media.
Poi è arrivata l’era industriale e l’aspettativa di vita sana si è ridotta. Del resto, diciamo grazie ai prodotti industriali, processati. Senza considerare che, nel nuovo millennio, il consumo di carne è decisamente aumentato.
ANNO 1924. Il consumo procapite annuo di
👉 frumento era di oltre 180 kg
👉 carne era di circa 5 kg
ANNO 2014. Il consumo procapite annuo di
👉 frumento era di circa 47 kg
👉 carne era di circa 80 kg
Quindi, dal 1924 al 2014 si è ridotto il consumo di frumento ed è aumentato NOTEVOLMENTE (di 16 volte) il consumo di carne. Nel mentre sono aumentate le malattie cardio metaboliche, tra cui il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.
Ci sono numerosi studi che ci mettono in guardia da un consumo eccessivo di carne, in particolare di carni rosse lavorate. Studi pubblicati su riviste scientifiche di altissimo livello.
Sempre più evidenze scientifiche mostrano l’importanza di ridurre il consumo di carne per la salute [1].
Il consumo di carne potrebbe influenzare il rischio di diabete di tipo 2 attraverso diversi meccanismi causali che peggiorano la sensibilità all’insulina, la funzionalità delle cellule β pancreatiche o entrambe [2].
La carne è caratterizzata da un elevato contenuto proteico e alcune ricerche hanno indicato una potenziale associazione tra un elevato consumo di proteine animali e un aumento del rischio di diabete di tipo 2 [3, 4, 5].
Ogni 70 grammi di carne rossa non trasformata e carne lavorata che viene consumata quotidianamente aumenterebbe il rischio di malattie cardiache del 15% e di diabete del 30% [6].
Un’iperattivazione costante nel tempo del pathway di mTOR (attivato da un eccesso di proteine, in particolare di origine animale) porta a secrezione di insulina difettosa, stress del reticolo endoplasmatico e ridotta sopravvivenza delle β-cellule [7].
Una meta analisi pubblicata su Lancet (settembre 2024), una rivista con impact factor non paragonabile a “lo dice mio cuggino”, condotta su quasi 2 milioni di partecipanti in 20 paesi, ha evidenziato un significativo legame tra consumo di carne e l’aumentato rischio di diabete tipo 2 [8].
Il consumo quotidiano di salumi comporta un incremento del rischio di mortalità totale (+15%), cardiovascolare (+15%) e oncologica (+8%) secondo una meta-analisi su Public Health Nutrition [9].
Le persone che consumano più frequentemente carni lavorate presentano un rischio di morte per tutte le cause del 23% più alto rispetto ai consumatori occasionali [10].
Il consumo di salumi è associato a rischio aumentato di tumori colorettali, con un incremento stimato del 18% per chi ne consuma in quantità elevate [11].
Il ferro EME è il è l’attore principale in diversi aspetti dell’insorgenza e della progressione del tumore [12].
Possiamo scegliere di NON farci manipolare dalle Vanna Marchi 2.0… da chi ha solo a cuore gli interessi economici e poco a cuore la salute della collettività.
Possiamo scegliere la salute a lungo termine.
La scelta è nostra.
P.S.
- Vengono classificate come carni rosse: manzo, vitello, maiale, cavallo, capra, pecora e agnello.
- Per carni lavorate si intendono salumi (come prosciutto, pancetta…) e insaccati (salsicce, salami, mortadella…)
BIBLIOGRAFIA
[1] Li, C., Bishop, et al (2024). Meat consumption and incident type 2 diabetes: an individual-participant federated meta-analysis of 1·97 million adults with 100 000 incident cases from 31 cohorts in 20 countries. The lancet. Diabetes & endocrinology, 12(9), 619–630.
[2] Zheng, Y et al. (2018). Global aetiology and epidemiology of type 2 diabetes mellitus and its complications. Nature reviews. Endocrinology, 14(2), 88–98.
[3] Malik, V. S. et al. (2016). Dietary Protein Intake and Risk of Type 2 Diabetes in US Men and Women. American journal of epidemiology, 183(8 ), 715–728.
[4] Fan, M., Li, Y., Wang, C., Mao, Z., Zhou, W., Zhang, L., Yang, X., Cui, S., & Li, L. (2019). Dietary Protein Consumption and the Risk of Type 2 Diabetes: ADose-Response Meta-Analysis of Prospective Studies. Nutrients, 11(11), 2783.
[5] Li, J., Glenn et al. (2022). Dietary Protein Sources, Mediating Biomarkers, and Incidence of Type 2 Diabetes: Findings From the Women’s Health Initiative and the UK Biobank. Diabetes care, 45(8 ), 1742–1753.
[6] Papier, K. et al. (2021). Meat consumption and risk of 25 common conditions: outcome-wide analyses in 475,000 men and women in the UK Biobank study. BMC medicine, 19(1), 53.
[7] Augsornworawat, P., Velazco-Cruz, L., Song, J., & Millman, J. R. (2019). A hydrogel platform for in vitro three dimensional assembly of human stem cell-derived islet cells and endothelial cells. Acta biomaterialia, 97, 272–280.
[8] Li C, Bishop TRP, Imamura F, et al. Meat consumption and incident type 2 diabetes: an individual-participant federated meta-analysis of 1·97 million adults with 100 000 incident cases from 31 cohorts in 20 countries. Lancet Diabetes Endocrinol. 2024;12(9):619-630. doi:10.1016/S2213-8587(24)00179-7
[9] Wang X, Lin X, Ouyang YY, et al. Red and processed meat consumption and mortality: dose-response meta-analysis of prospective cohort studies. Public Health Nutr. 2016;19(5):893-905. doi:10.1017/S1368980015002062
[10] Larsson SC, Orsini N. Red meat and processed meat consumption and all-cause mortality: a meta-analysis. Am J Epidemiol. 2014;179(3):282-289. doi:10.1093/aje/kwt261
[11] Farvid MS, Sidahmed E, Spence ND, Mante Angua K, Rosner BA, Barnett JB. Consumption of red meat and processed meat and cancer incidence: a systematic review and meta-analysis of prospective studies. Eur J Epidemiol. 2021;36(9):937-951. doi:10.1007/s10654-021-00741-9
[12] Fiorito V, Chiabrando D, Petrillo S, Bertino F, Tolosano E. The Multifaceted Role of Heme in Cancer. Front Oncol. 2020;9:1540. Published 2020 Jan 15.
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