Quando scegliamo un olio è necessario valutare molti aspetti.
Il metodo di estrazione è uno. È importante che sia stato estratto a mezzo spremitura meccanica a freddo
Valuteremo poi che non sia deodorato: in tal caso si saranno formati acidi grassi trans e si sarà persa la vitamina E (che previene l’ossidazione). Gli oli di girasole, mais, arachidi, vinaccioli, sesamo, riso, soia sono raffinati. Diversamente il loro punto di funo sarebbe troppo basso.
il punto di fumo. L’olio extravergine d’oliva è quello con più alto punto di fumo. Proprio per la sua composizione (prevalentemente monoinsaturi).
La composizione in termini di acidi grassi. Gli oli di semi contengono un eccesso di imega-6 che, se in eccesso rispetto agli omega-3, possono favorire l’infiammazione.
Chiaro, è importante anche che sia biologico. Ma non basta. Un olio di girasole ad esempio, anche se biologico e spremuto a freddo molto probabilmente è raffinato (deodorato). Esattamente come l’olio di mais. Ed ha un punto di fumo molto basso. Inadatto per le cotture al forno o per la frittura.
Approfondimenti nel mio libro “Questa non me la mangio” edito Terra Nuova Edizioni
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