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Queste informazioni le trovate anche sul sito AIFA.
Vi sono due tipi di studi a cui devono essere sottoposti i farmaci prima di essere immessi in commercio:

  1. Studi pre-clinici (in vitro ed in vivo) della durata di 2-3 anni
  2. Studi clinici (sugli esseri umani).

Negli studi clinici, nella fase 3 (studi randomizzati in doppio cieco della durata di circa 3-5 anni) si seguono i pazienti non solo durante la somministrazione del farmaco, ma vengono monitorati anche dopo.
Del resto, la fase 3 testa non solo l’EFFICACIA del farmaco, ma anche la SICUREZZA.

Per il farmaco oggi più in auge, questi studi clinici sono durati circa 6 mesi. Anche perché dopo 6 mesi, era stato osservato che il farmaco perdeva di efficacia, ovvero diventava meno EFFICACE nel prevenire le forme gravi di malattia. Non a caso, si rendono necessari richiami, sempre più ravvicinati nel tempo.

Il farmaco infatti aveva questo obiettivo: prevenire le forme gravi. Come del resto specificato chiaramente dalle case produttrici: non è un certificato di libertà (come invece vorrebbero far credere oggi).
Ovvero, il suo fine non era quello di ridurre il rischio di contagio, come invece vorrebbero far credere, spacciandolo “per il bene della collettività“.

Molti sono convinti di immolarsi sull’altare sacrificare, per il bene di tutti. Peccato che non vi siano evidenze scientifiche su quale sia questo bene.

Per cui, la fase 3, piuttosto che durare 3-5 anni è durata appena 6 mesi.

Infatti, per quanto riguarda la SICUREZZA, quello che viene riportato nella descrizione del prodotto (che oltretutto molti non leggono neppure prima di firmare il conseso “disinformato”) è che NON SONO NOTE LE REAZIONI AVVERSE NEL MEDIO E LUNGO TERMINE.

Inoltre, NON SONO STATI FATTI STUDI SULLA CANCEROGENITA’ E GENOTOSSICITA‘.

E non dimmentichiamo l’inchiesta pubblicata dal British Medical Journal circa la strascuratezza ed inaccuratezza degli studi clinci di Pfizer.

Ecco perché portare avanti forme di ricatto per costringere le persone a sottoporsi ad un trattamento sperimentale, oltre che anticostituzionale, è IMMORALE.

Oggigiorno vi è decisamente un bassissimo livello di cultura.
Specie da parte di chi afferma di “credere alla sicenza” senza neppure aver letto uno studio scientifico su PubMed… o forse perché pensano che leggere Topolino sia la stessa cosa…

Reazioni avverse

A settembre 2021, la Public Health and Medical Professionals for Transparency (associazione no profit) avvia una causa legale contro l’FDA, la Food and Drug Administration, chiedendo di rendere pubblica la documentazione che ha portato all’approvazione in via emergenziale del vaccino anti-Covid prodotto da Pfizer. FDA risponde che la documentazione sarà pronta per il 2076, ossia tra 55 anni.

Dunque, per venire a conoscenza degli effetti avversi, bisgnerà aspettare “appena” 55 anni, quando sono bastati pochi mesi di sperimentazione.

I querelanti hanno chiesto all’FDA di rendere pubblica tutta la documentazione entro il 3 marzo 2022. L’FDA ha quindi rilasciato i primi documenti (91 pagine) scaricabili da questo link.

Dalle prime 91 pagine (sono da analizzare altre 328.909) destano preoccupazione le reazioni avverse riscontrate tra le donne incinte: su 270 casi in donne incinte, sono stati riportati 23 “aborti spontanei” e altri 5 casi di neonati morti prima e dopo il parto.

Il prof Donzelli, nel suo intervento al Senato, fa presente che “La raccolta eventi avversi con Farmacovigilanza passiva è drammaticamente inadeguata (di veda il confronto dati AIFA da sorveglianza passiva e quelli V-Safe dei CDC USA da sorveglianza attiva: nei secondi troviamo 580 volte+ reazioni avverse e oltre 1000 volte + reazioni gravi).

La scienza è ricerca e sperimentazione. È basata sulle evidenze! Non sulle opinioni e tantomeno su finti scienziati che cercano di nascondere l’evidenza dei fatti.

Qui un intervento del prof Bellavite al Senato

Vaccinazioni per bambini

Sapete su quanti bambini e per quanto tempo è stata condotta la sperimentazione col prodotto che vi chiedono di somministrare ai vostri figli?

In tutto 2.268 bambini: a 1517 è stato somministrato il prodotto e a 751 il placebo e l’intera coorte è stata seguita per al massimo per 2 mesi e mezzo.
👉https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8609605/


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