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Se me lo avessero detto 20 anni fa non ci avrei creduto

Come si fa quando abbiamo acidità di stomaco, colon irritabile, cistite? E se poi siamo raffreddati tutto l’inverno? Almeno un Vivin C…
E il mal di testa?

Del resto, la pubblicità ci insegna: non si può vivere senza farmaci. Ma a volte dimentichiamo che nessun farmaco è privo di effetti collaterali! Del resto phármakon, in greco, vuol dire Veleno!

Quindi, sarebbe preferibile non assumerli in modo indiscriminato. E comunque, valutare strategie alternative.

Personalmente sono circa 12 anni (se non ho fatto male i conti) che non assumo farmaci…

Certo, parliamo di un raffreddore… Ma si può fare qualcosa ad esempio in caso di ipertensione arteriosa?
Si potrebbe provare, ad esempio, a cambiare alimentazione.

E’ quello che è successo con mia madre.
Quando l’ho seguita io abbiamo ridotto i prodotti animali, tolto il caffè, basato l’alimentazione prevalentemente su cereali non industrialmente raffinati, verdure di stagione, legumi e frutta, compresa quella oleosa.

Il risultato è arrivato quando il cardiologo le ha detto: signora, per ipertensione arteriosa, tachicardia, extrasistole, niente più farmaci. Non servono più.

Era rimasto però un po’ di diuretico per via delle caviglie gonfie.

Effettivamente, è stato piuttosto efficace anche l’introduzione di semi oleosi (prima consumati ben poco). La frutta secca è infatti ricca di arginina, un AA che produce Ossido Nitrico, una molecola con effetto vasodilatatore: riduce la pressione arteriosa e riduce la probabilità che si formino trombi.

Fu allora che un medico aveva suggerito di farle assumere cardioaspirina. Scusa, ma per qual emotivo? Per ridurre il rischio trombi? Ma lo stiamo già facendo attraverso un’alimentazione più sana.
O per aumentare il rischio di emorragia? Visto che già vi era stato un precedente.

Dunque, se possiamo avere un approccio ippocratico, perché non seguirlo?

Allora, niente cardioaspirina.
Vi dirò di più… man mano abbiamo ridotto anche il diuretico, visto che gli edemi si stavano riducendo.
Mancava, in effetti, l’attività fisica. Quindi, una pedaliera e un po’ di tè verde e via anche l’ultimo farmaco.

E’ chiaro che ogni passaggio va fatto sotto il controllo medico. Un medico che sia in grado di valutare le effettive necessità.

Ma non dimentichiamo che il cibo è medicina.
Chiaramente, se quello giusto.

Nel contempo, diffidiamo da chi ci suggerisce di assumere da un integratore quello che potremmo prendere dal cibo.
Del resto, frutta e verdura ci forniscono una ricchezza di composti fitochimici (la chimica della natura) che non potremmo trovare completamente in una pillola.

Senza considerare che il cibo è anche più buono… e sarà in grado di nutrirci anche l’anima.

 


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