A volte c’è confusione tra intolleranza ed allergia. In particolare quando si parla di latte e derivati. Innanzitutto chiariamo

  • in caso della molecola del lattosio si parla di intolleranza
  • quando si fa riferimento alla caseina si parla di allergia

Lattosio NON è caseina.

🥛 Intollerenza al lattosio

Il lattosio è il principale zucchero del latte. In particolare, è un disaccaride costituito dai monosaccaridi glucosio e galattosio.

Quindi, ha bisogno di essere idrolizzato (scisso) nei due monosaccaridi per esseere assorbito. Infatti, a livello intestinale (intestino tenue) noi possiamo assorbire solo glucosio, galattosio e fruttosio. Come abbiamo già visto quando abbiamo parlato di digestione dei carboidrati.

Quando si parla di intolleranza ci si riferisce alla sintomatologia relativa al malassorbimento del lattosio. Questo malassorbimento può essere dovuto a varie cause. La più comunque è legata ad una LATTASI NON PERSISTENZA, ovvero un deficit di espressione della lattasi (l’enzima che digerisce il lattosio), che può verificarsi, nel tempo, dopo lo svezzamento.

L’enzima lattasi si esprime sull’orletto a spazzola degli enterociti (le cellule dell’intestino tenue). In caso di ridotta espressione di tale enzima, il lattosio non viene scisso. E questo determina la sintomatologia dell’intollerenza:

  • Diarrea: il lattosio non digerito, nel lume intestinale, richiama acqua per osmosi. L’acqua quindi non viene assorbita, quindi si verifica diarrea osmotica.
  • Gonfiori addominali e flatulaenza. Il lattosio non digerito viene fermentato dai batteri intestinali, con produzione di gas (idrogeno, anidride carbonica e metano). Questi gas causano gonfiori addominali e flatulenza.
  • Nausea. La fermentazione produce SFCA, importanti per l’omeostasi dell’intestino. Tuttavia, un eccesso di SFCA causa nausea.
  • Rigurgiti e coliche gassose.

La sintomatologia dipenderà da vari fattori

  • Intanto, perché compaiano i sintomi è necessaria l’esposizione al lattosio
  • Dipende dal tipo di dieta e quindi dal tempo di transito intestinale. E dal microbiota (anche questo influenzato dalla dieta).
  • E’ stato visto che individui con lattasi non persistenza possono tollerare il lattosio per l’abbondanza di bifidobatteri (effetto bifidogeno). Inoltre, un consumo regolare di lattosio in tali individui permette un adattamento del microbiota (tolleranza secondaria)

Nello yogurt la quantità di lattosio è ridotta, in quanto i batteri stessi dello yogurt lo hanno idrolizzato (digerito), ed il glucosio è stato fermentato e trasformato, attraverso processi biochimici, in acido lattico.
Inoltre, dopo la loro digestione, i batteri muiono ed a seguito della lisi liberano l’enzima b-galattosidasi che degrada il lattosio residuo [1].

Ecco perché lo yogurt è ben tollerato da chi ha problemi di malassorbimento al lattosio.

Ovviamente lo yogurt deve essere BIOLOGICO e BIANCO, senza zuccheri aggiunti.

Ricordiamo che il consumo di yogurt è associato a migliori condizioni di salute.
Il consumo dì yogurt riduce il rischio di mortalità per tutte le cause.

🥛 Allergia alla caseina

La caseina è invece una proteina del latte. Il problema sussiste in caso di allergia. Ovvero in caso di permeabilità intestinale (dovuta anche ad alimentazione pro infiammatoria e quindi anche qui disbiosi).

In tal caso la caseina riesce ad oltrepassare la barriera intestinale e ci sarà la reazione del sistema immunitario.

La differenza tra intolleranza ed allergia l’avevamo analizzata anche in un altro post.

Bibliografia

[1] Hill C, Guarner F, Reid G, et al. Expert consensus document. The International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics consensus statement on the scope and appropriate use of the term probiotic. Nat Rev Gastroenterol Hepatol 2014;11:506-14.


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